
La formazione Under 19 dell’Alba Calcio si è qualificata, con due giornate ancora da giocare, alle fasi finali del campionato regionale di categoria. I ragazzi di mister Andrea Pellegrino hanno ottenuto 52 punti in 24 partite disputate, bottino che vale la seconda piazza del Girone C, alle spalle della capolista Cuneo 1905 Olmo.
Con due partite ancora da giocare, l’Alba Calcio è sicura del secondo posto e del pass per la fase finale con le migliori squadre di tutti i gironi. Sicuramente una grande soddisfazione. Cosa può dirci sulla seconda parte di campionato.
«Prima di tutto, voglio fare i complimenti a tutti i ragazzi perché sono stati eccezionali. Siamo un gruppo formato da 2007 con un 2006 e un 2008 aggregato. I miei giocatori non hanno mai mollato dall’inizio alla fine. Hanno mostrato la personalità che volevo vedere e sono stati bravi a non lasciarsi abbattere. È il gruppo dei 2007 che è cresciuto insieme, con qualche nuovo innesto proveniente da formazioni della zona. Sono giocatori che non avevano grandissima esperienza a questi livelli, ma si sono comportati alla grande. Io sono davvero soddisfatto del loro atteggiamento anche perché sono tutti ragazzi di Alba e dintorni. Devo poi ribadire che la seconda parte del campionato è stata affrontata con grande determinazione. Era da parecchio tempo che una squadra di queste parti non raggiungeva un tale traguardo».
Siete riusciti a mantenere la stessa posizione di vertice della prima parte della stagione. Qual è stata la chiave di questo obiettivo?
«Il lavoro che abbiamo intrapreso con costanza, ormai da parecchio tempo, è stata la chiave. Ci basiamo tanto sul gioco e sul dare qualità a quello che facciamo in campo. Diversi miei atleti hanno qualità importanti e questo ci ha permesso di continuare a farlo. In quasi tutte le partite, le nostre caratteristiche sono emerse. Anche nel girone di ritorno, quando le squadre hanno provato ad affrontarci disponendosi in maniera diversa, siamo riusciti a fare ciò che avevamo in mente, imponendo il nostro gioco».
Si aspettava un campionato di questo tipo?
«Io ho sempre creduto in questo gruppo anche perché sono consapevole del potenziale che ha sia dal punto di vista umano che tecnico. Quando siamo partiti, non conoscevamo con esattezza cosa aspettarci anche perché essendo una squadra molto giovane era normale avere punti di domanda. Però, sin dalle prime uscite, vedendo lo spirito con cui venivano affrontati allenamenti e gare, i dubbi sono stati superati. È anche vero che con la continuità di risultati positivi, aumentano di pari passo anche la voglia e la determinazione. Questo risultato, in verità, non è scontato anche perché abbiamo affrontato tante squadre con giocatori esperti che militano anche nelle prime squadre».
Adesso ancora due gare e poi inizierà la fase finale. Ha un’idea sulle compagini provenienti dagli altri raggruppamenti?
«Il calendario delle fasi finali è molto compresso. Si partirà quattro giorni dopo l’ultima partita di stagione regolare. Sappiamo già che giocheremo con l’Acqui, squadra che conosciamo perché l’abbiamo affrontata nello scorso campionato e in una amichevole nel periodo natalizio. Conosco sicuramente meno le altre squadre, so che il Volpiano Pianese è una formazione vincente così come sono molto ostiche da affrontare le altre società torinesi come il Lascaris e la CBS. Noi dobbiamo, prima di tutto, pensare alla prima gara che è uno scontro diretto. Con la convinzione che se queste squadre si trovano lì è perché sono strutturate e pronte a giocare sino alla fine».
Cosa cercherà di trasmettere ai suoi ragazzi prima di questa nuova avventura?
«Cercherò di trasmettere le stesse cose che ho cercato di far capire fino ad adesso. Devono essere orgogliosi di quello che hanno fatto: l’obiettivo rimane quello di divertirsi ancora di più. Abbiamo acquisito il diritto di partecipare al ballo e adesso siamo pronti per ballare. Giocheremo per vincere una partita alla volta e se non dovesse andare come speriamo giocheremo la Coppa Piemonte, dove ci impegneremo per fare il massimo. I ragazzi non devono avere alcuna pressione perché hanno fatto qualcosa di straordinario, si devono divertire, giocando a pallone. Questa è la cosa fondamentale».
Enrico Longo – Ideawebtv.it