
Proseguono le interviste ai protagonisti dell’Alba Calcio in Eccellenza. Questa settimana, nel nostro viaggio, “andiamo” in Argentina per conoscere meglio Agustin Ferro.
Arrivato a stagione in corso, l’attaccante classe 1999 nativo di Mendoza ha già messo a segno, tra campionato e Coppa Italia 21 reti, risultando uno dei terminali offensivi più prolifici dell’intera categoria.
È nato in Argentina, un Paese dove il calcio è molto importante. Come si vive questo sport in Argentina? Ha qualche idolo del suo Paese?
«In Argentina il calcio si vive in modo un po’ diverso rispetto a qui. La passione che il mio Paese ha per il calcio è qualcosa di incredibile. Devo dire, con onestà, che non ho in realtà un idolo, ma come tutti gli argentini adoro Messi. È un giocatore sensazionale ed è difficile non provare ammirazione nei suoi confronti».
Ci racconta un po’ la sua esperienza sportiva prima di arrivare in Italia.
«In Argentina sono stato al Club Deportivo Godoy Cruz Antonio Tomba, società che ha la prima squadra che milita in Primera División, il massimo campionato. Io fino ai 21 anni ho giocato nella seconda squadra. Dopo la pandemia, sono dovuto andare via e ho raggiunto in Spagna, il Marbella FC. Per problemi di documenti e un infortunio, ho giocato poco lì, ma ho comunque messo a segno tre reti e siamo riusciti a disputare i play-off. Dopo l’esperienza spagnola, sono rimasto quasi un anno fermo per la cittadinanza e poi ho cominciato la mia parentesi in Italia».
Realizza con continuità e fa anche segnare i compagni. Che tipo di attaccante pensa di essere?
«Sono molto contento perché sto segnando tanto. Non so esattamente come definirmi, ma so che posso cambiare modo di giocare in base alle richieste dell’allenatore. Non mi piace essere come quegli attaccanti che stanno sempre e solo in area di rigore. Cerco di fare movimenti per ricevere o far ricevere i compagni, per aiutare la squadra nei diversi momenti della partita».
Come ha deciso, dopo l’esperienza con la Valenzana, di raggiungere l’Alba Calcio?
«Dopo il periodo con la Valenzana, sono andato in Belgio, dove ho giocato per un mese e mezzo nella Challenger Pro League, la Serie B del Paese. Quando ha chiuso il mercato, l’Alba Calcio mi ha contattato e ho deciso di ritornare con piacere in Piemonte».
Il Piemonte è diventata la sua seconda casa. Lei è qui da diversi anni con le esperienze di Casale, Valenza e ora Alba. Come si trova in questa regione? Cosa le piace?
«Non so se sia solamente un caso, ma in Italia ho sempre giocato in Piemonte. Mi piace molto la regione che inizio a conoscere bene. Amo abitare qui perché ho conosciuto tante persone e anche ad Alba ho la fortuna di far parte di un gruppo positivo e sano».
Qual è la più grande emozione che ha vissuto grazie al calcio?
«È stato molto emozionante giocare in stadi gremiti in Argentina e in Spagna. Grazie al calcio ho conosciuto tanti luoghi importanti e sono molto grato per quello che sto ricevendo da questo sport».
Il suo sogno nel cassetto?
«Il mio sogno è da sempre quello di puntare in alto e di arrivare, in qualsiasi Paese, in Serie A. La strada è ancora lunga, ma farò di tutto per provarci».
Enrico Longo – Ideawebtv.it