
Nel nostro viaggio alla scoperta dei calciatori della prima squadra dell’Alba Calcio, questa settimana andiamo a conoscere meglio Samuele Romanin. Il portiere, classe 2004, dopo il settore giovanile con il Bsr Grugliasco e una stagione a Saluzzo, è al primo anno ad Alba.
Che tipo di portiere è?
«Non so se si possa dire in un’intervista, ma mi definisco, prima di tutto, un portiere un po’ “pazzo”. Quando sono in campo amo rischiare e non accontentarmi di fare la cosa più facile. Penso di avere la giusta dose di personalità che mi consente di andare un po’ oltre l’ordinarietà».
L’Italia ha una lunga tradizione di portieri. C’è qualche portiere, sia del passato che di oggi, a cui si ispira?
«Non ho mai avuto un idolo a cui ispirarmi, ma ho sempre apprezzato di ogni portiere qualche caratteristica. Sicuramente Buffon è stato un portiere incredibile con grandissima determinazione. Di Donnarumma è impossibile non rimanere colpiti dalla sua esplosività tra i pali, è un portiere molto alto ma ha reattività e riflessi non comuni. Non è italiano, ma ti voglio citare anche Neuer perché è un estremo difensore che mi è sempre piaciuto, soprattutto per la sue doti nel giocare la palla con i piedi».
Alla sua prima stagione in Eccellenza, ha ottenuto la promozione in Serie D con il Saluzzo. Ci racconta un po’ le emozioni di quella cavalcata?
«È stato qualcosa di incredibile. La stagione sportiva 2023-2024 penso quasi che sia irripetibile per le emozioni che ho vissuto. Dopo qualche partita in cui non eravamo riusciti a fare tanti punti, abbiamo conquistato tutto quello che c’era da vincere con la Coppa Italia e il campionato di Eccellenza. È stata la mia prima stagione in questa categoria e mi sono goduto tutto. L’annata, a livello personale, è stata magica: ho avuto anche l’onore di vestire la maglia della Rappresentativa del Piemonte e della Valle d’Aosta e di vincere il Torneo delle Regioni».
Ad Alba, ha ritrovato Salvatore Telesca. Com’è il vostro rapporto?
«Il rapporto che c’è tra me e il Mister è sano e positivo. Mi piace molto il suo modo di allenare la squadra. Ha una grandissima conoscenza di questo sport e cerca di trasmetterla a noi giocatori. Quando sono stato contattato da lui in estate per questa nuova avventura ad Alba, sono rimasto contento e ho avuto pochi dubbi. Il nostro è un rapporto di stima reciproca».
Quanto è importante l’aspetto mentale tra i pali?
«Penso sia fondamentale. Affrontare le partite con la “testa giusta” è un aspetto che non si può trascurare. A parità di talento e capacità, avere solidità mentale ti permette di fare il salto di qualità. Quando il portiere sbaglia si subisce, spesso e volentieri, una rete. Bisogna cercare di essere sempre lucidi per non farsi sopraffare dalle situazioni».
Quali sono le principali difficoltà che ha trovato nel passaggio tra calcio giovanile e prima squadra?
«Le principali difficoltà non penso tanto di averle affrontate nel passaggio tra la Juniores del Bsr Grugliasco e la Promozione con la squadra con cui sono cresciuto, ma nel passaggio tra Promozione ed Eccellenza. In questo campionato, rispetto alla Promozione, tutto è più veloce e la stessa giocata la devi fare con un tempo diverso. Non è così scontato abituarsi subito».
Come si sta trovando ad Alba?
«Qui mi sto trovando decisamente bene. Abbiamo uno staff competente che ci aiuta a migliorare. È una società che ci permette di lavorare con serenità senza pressioni. Abbiamo una rosa molto preparata e lo abbiamo dimostrato sia in Coppa Italia che in campionato. In questo finale di stagione cercheremo ancora di fare del nostro meglio. Siamo un gruppo giovane e tra i giocatori c’è un ottimo rapporto anche fuori dal rettangolo di gioco».
Ha un sogno legato al mondo del calcio?
«Non ho un vero e proprio sogno, ma sono solito pormi degli obiettivi. Il mio obiettivo, in questa stagione, è quello di cercare di vincere il più possibile. In campo voglio dare il massimo per la mia squadra, detesto accontentarmi».
Quali sono le sue passioni oltre il calcio?
«Sono una “buona forchetta”. Mi piace andare a ricercare nuovi ristoranti e provare nuove cucine. Nel mio tempo libero, amo trascorrere momenti in montagna e fare trekking.
A volte, riesco anche a unire le mie due passioni con una bella cena dopo una camminata ed è sensazionale».
Enrico Longo – Ideawebtv.it